L'Arte

Piramidi

Ultimo re della Quinta Dinastia, Unas ha costruito il suo complesso piramidale a Sud-Ovest vicino le mura che circondano il complesso di Djoser a Saqqara, esattamente all'angolo opposto del complesso di Djoser.

Il complesso consiste di una piramide principale, ad Est della quale è localizzato il tempio funerario ed una piccola piramide satellite. Una strada rialzata lunga connette il Tempio funerario con il Tempio della valle poco distante a Sud-Est della piramide. Nessuna piramide per la Regina è stata costruita. La piramide principale misura 57.75 metri per lato, con un pendio del 56° e originalmente alta 43 metri, più piccola delle piramidi di Djoser e di Userkaf. La piramide è stata costruita in una maniera simile a quella di Djedkare con la muratura del centro costituita da blocchi in pietra incassati in un telaio di calcare eccellente. Nel periodo del Nuovo Regno la piramide era già in decadenza, infatti antiche iscrizioni lasciate da Khaemwaset, il figlio famoso di Ramesse II e alto Visir di Menfi, gli assegnano la restaurazione del monumento.

L'ingresso della piramide, posto sulla facciata nord, è costituito da una cappella della quale sono rimaste solo alcune tracce. Dall'ingresso un passaggio discendente va giù in un corridoio che porta un una piccola stanza, quindi un passaggio orizzontale bloccato a suo tempo da tre saracinesche di granito per prevenire saccheggiamenti. Dopo le saracinesche, il passaggio apre in un'anticamera di 3,75 x 3,08 metri, posta proprio sotto l'asse centrale del piramide. Ad est dell'anticamera si apre una stanza piccola con 3 nicchie che probabilmente dovevano conservare le statue del faraone. Dalla parte opposta vi sono le stanze adibite alla sepoltura, con il sarcofago ancora conservato. A sinistra del sarcofago erano conservati i Canopi nei quali sono stati ritrovati il braccio sinistro e la mano, insieme con pezzi di cranio. Questi frammenti sono stati mummificati con molti metri di bende di lino e non è da escludere che siano proprio del faraone Unas. Ora sono conservati nel Museo del Cairo.

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