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Arte e Cultura salernitana

Di antica origine preromana Salerno (probabilmente nominata Irnthi o Irnum) era abitata intorno al VI – V sec. a.C., come dimostrano alcuni reperti, da una colonia etrusco-campana, ma acquistò una certa importanza storica quando, dopo la seconda guerra punica, i Romani costruirono il centro marittimo fortificato di Salernum. Dopo aver rappresentato per qualche tempo un nodo di comunicazione importante, seguì le sorti dell’Impero e fu invasa e semidistrutta dalle popolazioni barbare. Subì forse l’occupazione di Alarico e Genserico, poi cadde in potere di Odoacre (476), di Teodorico (493), di Belisario (536-539) e quindi di Totila (541); rimase quindi in possesso dei Greci dal 533 al 636 circa dopo la vittoria di Bisanzio, nella guerra greco-gotica. 

Nel 636 circa, fu conquistata dai Longobardi che la unirono al ducato di Benevento; nella ricerca di uno sbocco sul mare per garantirsi una zona strategica al centro delle comunicazioni costiere, nel 758, venne dal principe Arechi II eretta a seconda capitale del Principato, che comprendeva anche Capua e altri territori, e per sfuggire all'offensiva di Carlo Magno nel 786 vi trasferì la sede del ducato. Con Arechi II Salerno ebbe un grande splendore diventando poi centro di studi con la celebre Scuola Medica, il principe longobardo fece fortificare la città, già dotata del Castello sul colle Bonadies, con mura e torri, e la nuova capitale fu sede di un potente centro politico.

Nell’840, un nobile beneventano, Guaiferio, approfittando della crisi avvenuta dopo l’uccisione di Sicario, principe di Benevento, si rese indipendente facendosi proclamare principe di Salerno. Nell’871 Salerno subì un assedio disperato da parte dei Saraceni che durò circa un anno e cessò quando le truppe dell’imperatore Ludovico II le vennero in aiuto e fecero allontanare gli assediati. Il principato in questo periodo rifiorì e si mantenne per quasi due secoli finché, nel 1076 fu conquistata prima da Roberto il Guiscardo che ne fece capitale del ducato di Puglia e poi, nel 1077, dai Normanni, quando le vicende politiche portarono all’unione dell’Italia meridionale con la Sicilia. Palermo infatti divenne la capitale del nuovo regno, così Salerno perse il primato politico ed economico e, prima sotto gli Svevi e poi sotto gli Angioini, continuò a declinare. La regina Giovanna II concesse infine Salerno in feudo ai Colonna e la città passò poi agli Orsini, ai d’Aragona, ecc., fino a che, nel 1590, raccolta la somma necessaria, si riscattò e divenne città regia. Nel 1647 ci fu la parentesi della vana insurrezione contro la Spagna durante la quale il popolano Ippolito da Pastena tentò di sommuovere la provincia, che fu però costretta a ritornare sotto la Spagna e passò l’ultima metà del secolo fra carestie, terremoti e pestilenze. Una lenta rinascita si avrà nel XVIII secolo con la fine dell'impero spagnolo e la realizzazione di numerose dimore signorili e chiese che caratterizzarono le strade principali dell'attuale centro storico.

Nel 1799 aderì alla Repubblica Partenopea sorta dopo la discesa napoleonica in Italia. In questo periodo salirono al trono prima Giuseppe Bonaparte e poi Gioacchino Murat il quale nel 1811 emanò il decreto di soppressione della Scuola Medica Salernitana, decaduta da decenni al livello di scuola poco più che teorica. Nel 1815 entrò a far parte del Regno delle Due Sicilie e con l’impresa di Garibaldi (1860) venne liberata dalla dominazione borbonica. 

Ebbe inizio un lento sviluppo urbano che vide ingrandire molte aree periferiche e la costruzione di grandi edifici pubblici e privati. Lo sviluppo continuò fino alla Seconda Guerra Mondiale. Salerno tornò alla ribalta nel settembre 1943, quando gli Anglo-Americani, i cosiddetti Alleati, scelsero il tratto di costa tra Salerno stessa e Paestum per sbarcare nella penisola. Il dopoguerra è stato difficile per tutte le città italiane, ma Salerno lentamente è riuscita a crescere e a porsi oggi l'obiettivo di diventare una moderna città europea. 

Negli ultimi anni l'Amministrazione Comunale è riuscita a compiere passi da gigante dando grande impulso alla riqualificazione di tutto il territorio urbano. Il recupero del centro storico ha puntato a riscoprire i tesori d'arte e cultura di una terra eccezionale.

 

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