
L'antichissima
scrittura figurativa egizia, che ancora oggi troviamo sulle iscrizioni
monumentali come gli obelischi o le piramidi, indicava ogni idea od oggetto
mediante la rappresentazione di corrispondenti figure stilizzate, alle quali, in
seguito, venne attribuito un valore fonetico (Scrittura
Geroglifica Pura).
Più tardi venne creandosi una nuova forma di scrittura geroglifica, veloce,
quasi corsiva e definita Ieratica
utilizzata per lo più dagli scribi appunto per abbreviatura tachigrafica. Una
terza, usata particolarmente dall'intero popolo egizio nelle scritture private e
nella vita di ogni giorno, prese piede poco dopo e venne chiamata Demotica.
La chiave di lettura e l'interpretazione dei simboli fu trovata nel 1822 dal
francese J.F. Champollion, grazie alla decifrazione
della Stele di Rosetta che recava iscrizioni in
geroglifici puri, demotici e in greco.
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Scrittura
Geroglifica Pura |
Scrittura
Geroglifica Ieratica |
Bisogna
precisare che i geroglifici sono una forma di scrittura "assoluta". Ciò
significa che, per quanto ne sappiamo, non venivano letti, ma unicamente
interpretati: è come se avessero utilizzato l'impronta dell'immagine per
specificare un determinato significato. Disegnando una casa, ad esempio, il
lettore ha immediatamente la sensazione di una casa, ma non della lettura di una
frase che - nella sua lingua - definisce il concetto di casa.
I
simboli usati dagli egizi erano circa 800 (contro i nostri 26) con diversi
significati, ma la grammatica principale era strutturata con i seguenti simboli:
Monoconsonatici:
cioè con una sola consonante
Bi
e Triconsonatici:
con due o tre consonanti
Fonogrammi:
che davano cioè il suono di intere parole
Ideogrammi:
che esprimevano idee e concetti
Segni
determinativi:
determinavano il soggetto della frase
Segni
rafforzativi:
che rafforzavano il soggetto della frase |
L'alfabeto
dei geroglifici era basato essenzialmente sull'uso di simboli i quali avevano
una specie di corrispondenza con una consonante. Un esempio chiarificatore può
essere:
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(la
pietra) = P |
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(la
gamba) = B |
Nell'Antico
Egitto le
consonanti venivano considerate come lettere immortali a differenza
delle vocali considerate mortali. Proprio per questo le lettere mortali, le
vocali, considerate consonanti
deboli
(Aleph), non dovevano (o era inutile) trasmetterle ai posteri. Tuttavia
esistevano anche le cosiddette semiconsonanti come il
(giunco
fiorito) che
si trascrive con una i.
Questa non corrisponde alla nostra vocale i,
ma è più uno (iod)
la cui pronuncia è tutt'ora sconosciuta.
I
nomi reali, come quelli di faraoni o alti dignitari, erano circondati dal Cartiglio,
una sorta di corda stilizzata annodata in basso che delimitava il nome. Il verso
di lettura dei geroglifici all'interno dei cartigli può essere da sinistra
verso destra o viceversa, orizzontalmente o verticalmente, ma sempre dall'alto
verso il basso. Non esistono punteggiatura e spazi e per capire il verso di
scrittura del cartiglio, basta guardare in che direzione sono rivolti gli animali (o
esseri viventi in generale); infatti sono sempre rivolti verso l'inizio della
frase. Bisogna ricordare però che i geroglifici vengono disposti in modo tale
da evitare spazi vuoti antiestetici.
Esempio:
Prima
di tutto stabiliamo il verso di lettura: notiamo che va da sinistra verso destra, in quanto l'Avvoltoio è rivolto verso il primo simbolo che sta a
destra indicante l'inizio della frase.
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L'Avvoltoio
raffigura
la dea Mut, il simbolo sacro del dio o della dea viene messo in alto
per rispetto, ma si legge per ultimo. |
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La
Mezzaluna
si usa come rafforzativo del soggetto; siccome si parla di una donna,
la lettera rafforzativa è la T. |
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La
Trachea,
simile a uno strumento musicale, significa Nefer. |
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La
Mezzaluna
indica la T. |
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Il
Giunco
Fiorito
simboleggia la I
(iod). |
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La
Bocca
Aperta
indica la R. |
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Le
due sbarrette
||
o due giunchi, simboleggiano la Y. |
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La
Linea
Ondulata
significa EN. |
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Il
Rettangolo
è MERI. |
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La
Mezzaluna è
ancora la T e introduce il nome della dea
protettrice Mut.
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Quindi
possiamo leggere: Nefer-t-i-r-y-meri-(t)-en-Mut
(a cura di Chiara Catella)


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=A |
La
lettere A può essere rappresentata da un avvoltoio
(detto Capovaccaio) o da un avambraccio
teso con il palmo della mano aperto e rivolto verso l'alto, quest'ultimo
simbolo indica anche l'azione. La lettera A è considerata una consonante
debole (Aleph). Il faraone nell'ascendere al cielo poteva assumere le
sembianze di un avvoltoio. |
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=B |
La
Gamba
Dritta
e il Piede
indicano la lettera B. |
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=C
(dolce) |
Simboleggiato
da un Giogo
di Bestiame,
la C dolce corrisponde al nostro suono C dolce di "ciao"
o di "cesto".
Quindi davanti alla A e alla U, si leggerà "Cia"
e "Ciu"
e non "Ca" e "Cu". |
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=C
(dura) |
Simboleggiata
da un Collinetta
in Pendenza,
la C dura invece corrisponde alla nostra lettera Q e ha un suono
"Che", "Cu". |
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=D |
La
Mano
con le dita unite e il pollice in alto
indica la lettera D. |
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=E |
Una
Sbarra
Obliqua
indica la lettera E. |
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=F |
La
Vipera
Cornuta,
un serpente velenoso e mortale, indica la lettera F, ma significa anche
Egli, Lui, Suo. |
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=G
(dolce) |
Il
Serpente
Drizzato
sulla coda corrisponde al suono della "J" o della nostra G dolce
di "geranio"
o "giugno".
Quando
è davanti alla A o U, si leggerà "Gia"
e " Giu"
e non "Ga" o "Gu". |
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=G
(dura) |
Corrisponde
al suono G duro dell'italiano e quando è davanti alla E o I, si leggerà
"Ghe"
e " Ghi"
e non "Ge" o "Gi". |
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=H |
Rappresenta
il tracciato di una costruzione rudimentale o un
recinto
o ancora un riparo di canne e si pronuncia come una C aspirata. |
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Questo
invece simboleggia una Matassa
di lino intrecciata,
nella quale sono rappresentati i numeri: 1 è indicato dalla matassa, 2
dalle gambe e 3 dal numero di occhielli. |
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=I |
Un
Giunco
Fiorito,
si trascrive con una I, ma è più uno IOD. Questo geroglifico rappresenta
lo sbocciare della vita, la natura resa visibile. Quando due giunchi si
trovano vicini, vanno letti Y. |
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=Kh |
Un
Ventre
di Animale
con le mammelle e la coda e ha il suono della C aspirata come nel Tedesco
Nach. |
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=K |
Un
Recipiente
con manico
indica la K, ma anche Tu e Tuo. |
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=L |
Il
Leone
Accucciato
non è una lettera dell'alfabeto classico, cioè dell'antico e medio
regno. Il suono L venne introdotto solo nell'ultimo periodo egizio per la
precisione nel nuovo regno. |
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=M |
La
Civetta
viene usato per rappresentare l'interiorità e serve quindi per scrivere:
In, Dentro, Ciò che è dentro. |
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=N |
Rappresenta
l'Acque e tutte le forme di energia, la Linea
Ondulata
indica la N. |
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=O |
Il
Pulcino
rappresenta la vocale O, spesso anche la U. |
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E' usato anche lo
Stelo di
Papiro rivolto verso
il basso, ma venne introdotto insieme alla lettera L. |
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=P |
Rappresentato
da una Base in
Pietra o molto probabilmente da uno
Sgabello,
questo geroglifico indica la P. |
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=R |
La
Bocca
Aperta indica la R. |
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=S |
Il
Chiavistello
rappresenta la S. |
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Anche
la Stoffa
Piegata
indica
la S, ma ha il significato di Lei, Ella, Suo. |
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=Sh |
Simboleggia
un Bacino
d'acqua
e ha il suono di SH, come di "scena". |
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=T |
A
forma di Mezzaluna
o Semicerchio
Superiore
e, molto probabilmente, rappresenta un pane.
Ha il significato di T, ma spesso veniva inserito alla fine di un nome
femminile come articolo. |
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=U |
Indicato
spesso dal Pulcino (O), la U è rappresentata anche da una Spirale
e viene trascritto come W. |
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=Y |
Il
suono Y lo troviamo rappresentato come due giunchi
fioriti.
Si possono usare anche due sbarrette ||. |
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=Z |
Il
Serpente
drizzato sulla coda
corrisponde oltre alla lettera G dolce, anche alla lettera Z . |
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