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Importanti costituenti del vino, necessari per ammorbidire la componente acida del vino, sono essenziali per l'ottima riuscita della bevande degli dei.
a cura del Dott. Greg

Il sapore dolce del vino deriva dalla presenza di zuccheri (glucosio e fruttosio da 40 a 70 g/I, unici zuccheri presenti in quanto residui dalle uve che non hanno subito la fermentazione alcolica), di polialcoli (glicerina) e di alcool etilico. Gli zuccheri si convertono in alcool durante la fermentazione e, appena raggiunta una certa soglia di alcool, la fermentazione si ferma naturalmente. Ecco perché per alcuni vini ottenuti da uve ad elevato grado zuccherino, si parla di "gradazione alcolica totale" indicando il contenuto in alcool più gli zuccheri.
Solitamente nelle zone a clima freddo la quantità di zuccheri è minore rispetto alle zone a clima caldo: infatti gli zuccheri vengono prodotti, all'interno dell'acino, attraverso la fotosintesi clorofilliana che è un processo che necessita di energia solare.
Maggiore sarà l'esposizione del grappolo alla luce solare più elevata sarà la concentrazione zuccherina dell'uva e del mosto poi.
Nonostante ciò, c'è che fa uso di aggiunte di zucchero, ovvero saccarosio proveniente dalla barbabietola. In Italia tale aggiunta, che non sia zucchero d'uva (mosto concentrato rettificato), costituisce frode, mentre in altri paesi come la Germania e la Francia è permessa. Tale pratica è giustificata da motivi economici in quanto lo zucchero di barbabietola ha un costo tre volte inferiore a quello derivato da uva e come tale determina un illecito guadagno per chi ne fa uso. Purtroppo dal punto di vista organolettico non è facile distinguere un vino adulterato da un vino naturale.

 

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