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Convento e Chiesa di San Benedetto

Via San Benedetto

Sul piano denominato Orto Magno sorge l'antico convento di San Benedetto, sede del Circolo Ufficiali. La prima notizia certa è dell'868, ma si fa risalire la data di fondazione al VII-IX secolo. Nel 1057 Alfano I, abate di San Benedetto, è eletto arcivescovo di Salerno. Gli si attribuisce il progetto di ampliamento della chiesa, caratterizzata da un quadriportico d'ingresso, visibile solo in parte. I lavori sul Museo Provinciale, hanno evidenziato che l'atrio del convento e Castel Terracena, sono fondati sulle fortificazioni longobarde di Arechi II (seconda metà dell'VIII secolo). Un'ala del quadriportico, l'origine del quale risale all'XI secolo, è di accesso alla chiesa ed è disegnata da tre archi a tutto sesto poggianti su quattro colonne con capitelli corinzi. Il Museo Provinciale, parte del convento, diventa sede del "Real Castelnuovo" della regina Margherita di Durazzo, nel primo '400. Grandi  trasformazioni determinarono la censura del quadriportico. Nel 1807 il monastero viene soppresso ed adibito a caserma.

Nel 1810 la chiesa diventa teatro San Gioacchino e, dal 1815 al 1845, "Real Teatro di San Matteo". Per la costruzione dei una nuova strada viene dimezzato il campanile. Nel 1816 è creata l'attuale via San Benedetto. Il monastero si presenta a forma di esse: un braccio adiacente la chiesa si interseca con l'ala più lunga, dove erano le celle dei monaci, su cui prospetta la facciata vera e propria del complesso. Il braccio maggiore è intersecato dal secondo braccio minore, parallelo al primo e di eguale lunghezza, col quale forma una elle. In questo spazio si delinea il chiostro, caratterizzato da portici con archi a tutto sesto poggianti su colonnine e, al piano superiore, da un loggiato (fine XV, inizi XVI secolo). L'origine della chiesa è del VII-IX secolo. Quella che oggi conosciamo per il restauro terminato negli anni '80, risale al X-XI secolo. L'impianto, a pianta basilicale, è a tre navate divise da colonne di spoglio di epoca romana e pilastri raccordati da archi a tutto sesto. La navata centrale, il doppio delle laterali, termina in un'ampia abside semicircolare. Lo stile predominante è il romanico, ma al centro della chiesa si aprono tre arcate più ampie poggianti su pilastri, di epoca barocca, e, cosa rara, al di sopra si apre un grande arcone in mattoncelle romane, non datato, che manifesta la volontà di ampliare la chiesa per trasformarla in pianta a croce latina. all'estremità nord della navata ovest c'è una cappella barocca, del XVIII secolo, coperta a cupola e culminante con un lanternino.

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