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Chiesa dell'Annunziata
Via Portacatena
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I primi documenti in cui viene citata la chiesa sono due donazioni di Margherita di Durazzo, la prima del 1404, la seconda del 1412. Già dal XVI secolo il Comune di Salerno elargiva sovvenzioni alla chiesa affinché i suoi sacerdoti curassero le anime dei malati del vicino ospedale ed assistessero i bambini esposti che vi nascevano. Nel 1614 vennero inviati a prestare la loro opera i religiosi dell'Ordine di S.Giovanni di Dio, ma comunque il clero dell'Annunziata continuò ad avere l'obbligo di curare il battesimo dei trovatelli, di celebrare la messa nella cappella dell'ospedale, di impartire l'Eucarestia e l'Estrema Unzione ai moribondi. Nel 1853 Mons. Paglia trasferì nella chiesa la parrocchia di S.Trofimena, conferendo al parroco il titolo di Priore Curato. Vari sepolcri con iscrizione erano conservati nella chiesa prima dei restauri, come ricorda Luigi Staibano e, dopo l'alluvione del 1954, che la danneggiò considerevolmente, la chiesa venne di nuovo restaurata ed arricchita di marmi, stucchi e decorazioni. La SS. Annunziata è ad una navata, a pianta rettangolare con abside sul fondo, coperta da volta a botte unghiata. I fianchi sono scanditi da lesene scanalate con capitelli in stile corinzio che riguardano le cappelle in cui sono sistemati gli altari minori. Meritano sicuramente attenzione alcuni dipinti, tra i quali Il Battesimo di Cristo, che evidenzia un richiamo alla cultura di Paolo De Matteis. |
Segue alla navata il presbiterio sormontato dalla cupola emisferica con lanterna, impostata direttamente sugli arconi di base senza la mediazione di un tamburo. Una trabeazione con fregio decorato corre lungo tutto il perimetro dell'edificio fino all'abside. La volta e le cappelle sono decorate con stucchi, la cupola con un motivo a cassettoni e rosette. Le cappelle laterali, il pavimento, gli stucchi e le decorazioni vennero realizzate durante i lavori di restauro successivi all'alluvione del 1954. A Pasquale Avallone, pittore contemporaneo, si devono i tondi sistemati nelle cappelle laterali e nel transetto, raffiguranti I Profeti e realizzati nel 1913. Da segnalare anche l'elegante organo in legno del 1880, collocato in controfacciata, in stile neogotico. La facciata su via Portacatena, opera del maestro napoletano Francesco Ragozzino, è arricchita da due nicchie sagomate in marmo poste ai lati del bel portale, anch'esso in marmo, che inquadra la porta decorata da disegni in rame sbalzato; sul portale un tondo in marmo con bassorilievo con la scena dell'Annunciazione. Una fascia marcapiano divide in due la facciata scandita da otto lesene, quattro sulla parte superiore scanalate e con capitello corinzio, quattro su quella inferiore lisce e con capitello ionico. Un timpano triangolare chiude in alto la facciata, alla cui destra si staglia il campanile, opera di Sanfelice. Impostato su quattro ordini sovrapposti poggia su di un'altra zoccolatura. Lesene con capitelli ionici e corinzi e colonne poste ai quattro spigoli ne alleggeriscono la struttura. Monofore riquadrate da una larga cornice si aprono al centro del terzo ordine mentre oculi inseriti in un motivo decorativo danno luce all'ultimo, ingentilito da paraste terminanti in volute. Una cuspide a pinnacolo raccordata al campanile da volute, ne rifinisce l'elegante silhouette. |