Il luogo dove sono state costruite le piramidi di Giza è una piana realizzata artificialmente nel corso dei secoli. Fu inizialmente il Faraone Cheope a trovare il posto che, secondo i sacerdoti, era il luogo ideale per far riposare le anime dei defunti e per questo fece innalzare la sua enorme piramide. I suoi successori, figlio e nipote, continuarono l'opera costruendo rispettivamente Chefer la piramide media e la Sfinge e Micerino la piramide più piccola. L'ingegno architettonico egiziano era stupefacente e molte sono le teorie che descrivono le costruzioni delle piramidi, tuttavia gli studi recenti ci hanno permesso di scoprire e notare tecniche e coincidenze che anche oggi risultano difficile da applicare.

Le quattro facce della Grande piramide di Cheope sono quasi esattamente perpendicolari ai punti cardinali, solo oggi con sofisticati strumenti si è calcolato che la differenza con il polo nord magnetico è di appena 0° 3' (zero gradi e 3 primi), uno scarto davvero insignificante, solamente lo 0,0138 %. Eppure oggi il più riuscito tentativo di orientare un edificio come l’Osservatorio Astronomico di Parigi, ha uno scarto col polo nord magnetico di ben 0° 6', vale a dire lo 0,278 %. Questi risultati sottolineano il fatto che le piramidi di Giza non sono opera di schiavi, ma di una élite di architetti, di una civiltà all'apice del proprio genio, capace di una straordinaria organizzazione del lavoro, dall'estrazione delle pietre sino al loro sollevamento, passando per il trasporto. Durante i mesi di inondazione, buona parte della popolazione stava in riposo. Allora, si reclutava molta manodopera per lavorare nei cantieri delle piramidi. Senza ruota e senza carrucole, sembra anche se queste tecniche erano conosciute, con particolari trivelle dalla punta di selce, mazze di diorite, accette, asce e scalpelli di rame, le squadre di artigiani, considerati come fari della loro società e remunerati di conseguenza, costruirono monumenti immensi di cui, tuttavia, nessun testo geroglifico sottolinea il carattere eccezionale.

Geometri e agrimensori dovettero risolvere problemi di grande difficoltà per tracciare basi quadrate di più di duecento metri, per ottenere la perfetta orizzontalità degli strati di pietra a tutti i livelli, per calcolare orientamenti precisissimi, per risolvere il rompicapo della coesione delle masse, perché le camere interne non fossero schiacciate e per sistemare i rivestimenti di pietra in cui blocchi sono così ben posti.

Per capire davvero il significato di una piramide, non bisogna considerarla come un monumento isolato, anche se oggi i tre giganti di Giza sono privati di quello che un tempo li circondava. Ai confini del deserto, al bordo della valle, c'era un Tempio Basso, o tempio d'accoglienza, in cui si compivano i riti di purificazione. Di qui partiva una galleria, con le mura adorne di rilievi, che portava a un tempio alto, davanti al lato est della piramide. Intorno a questo complesso architettonico, già in sé gigantesco, erano costruite le tombe dei nobili, le Mastaba, che formavano vere "strade di tombe". Così, la corte reale era ricostituita per il viaggio in questo mondo e nell'altro, in modo che la vita continuasse a fare il suo corso: in questo modo il corpo del faraone resuscitato avvolgeva l'universo come un cerchio.

 

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