Accenni di Medicina
Principali malattie degli Apparati Genitali

La corretta igiene personale è la principale arma che ogni essere umano ha contro gli attacchi di virus e batteri, e prevenire così alcune delle più comuni malattie ad oggi in circolazione. Nella classifica delle parti del nostro corpo più soggette ad infezioni ci sono le parti intime, una zona molto sensibile e delicata costantemente a rischio. La particolare conformazione fisica degli organi sessuali femminili, ad esempio, rendono le donne molto soggette ad attachi di germi e batteri.
Anche gli uomini tuttavia devono mantenere un'igiene perfetta, proprio per non cadere negli errori di molti i quali pensano di essere sempre sani e indistruttibili qualunque cosa facciano. Le infezioni ai genitali infatti risentono pesantemente di alcuni fattori, quali ad esempio gli eventi patogeni passati, stress, patologie di carattere ginecologico/urologico, e molti altri. Da non dimenticare, inoltre, che anche una dieta scorretta o uno stile di vita sedentario o ancora la somministrazione di alcuni farmaci possono aprire la strada a molte patologie.
Sebbene la maggioranza dei microrganismi che le generano ha scarsa capacità di resistenza fuori dall'organismo umano, non si può escludere che il contagio possa avvenire (raramente) attraverso l'uso condiviso di oggetti comuni come asciugamani, biancheria intima ecc., ma più di tutti attraverso il rapporto sessuale, anche se provvisti di profilattico. Questo mezzo infatti è una grande protezione per entrambi i partner, ma non è un mezzo sicuro al 100% per prevenire le infezioni genitali.
Vedremo di seguito alcune delle più comuni infezioni agli apparata riproduttivi a cui l'essere umano è soggetto.
  • AIDS
    Causa: Conosciuta anche come «SIDA» (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) è una malattia causata dal virus dell'immunodeficienza umana (HIV) in grado di provocare una progressiva riduzione delle difese immunitarie umane. In tal modo le persone colpite sono rese più suscettibili alle infezioni e allo sviluppo di tumori. Questa vulnerabilità aumenta con il progredire della malattia e banalmente un raffreddore potrebbe essere mortale. L'HIV si trasmette in molti modi, ad esempio tramite i rapporti sessuali, trasfusioni di sangue contaminato e aghi ipodermici e tramite trasmissione verticale tra madre e bambino durante la gravidanza, il parto e l'allattamento al seno.
    Sintomi femminili: La fase di incubazione è molto lunga, perciò il partner contagiato può essere del tutto privo di disturbi per molto tempo.
    Sintomi Maschili: Possono presentarsi anche dopo dieci anni dal contagio. Il primo sintomo è un generale malfunzionamento del sistema immunitario: senso di stanchezza, perdita di peso; poi compaiono disturbi intestinali, febbricola e gonfiore dei linfonodi (le ghiandole che si sentono al tatto all'altezza dell'inguine o dietro la mascella). Dopo, le condizioni peggiorano.
    I test da fare: L'infezione si individua solo con un esame del sangue.
    Le Cure: Negli ultimi tempi le cure sono molto migliorate e anche se i trattamenti per l'HIV/AIDS, basati su uno specifico cocktail di farmaci antivirali, riescono a rallentare o arrestare il decorso della malattia, non vi è cura conosciuta o vaccino contro l'HIV.
  • Chlamydia Trachomatis
    Causa: Una famiglia di batteri (molto diffusa in Nord America, ma che anche in Europa sta aumentando di incidenza) che provoca due tipi di infezione: l'«Uretrite» (l'infiammazione del canale urinario) e il «Linfogranuloma Venereo». È molto pericolosa perché dopo aver infettato la cervice uterina, può raggiungere per via ascendente la tuba di falloppio e determinare lo sviluppo di una infezione pelvica molto grave e può causare infertilità, gravidanze ectopiche, dolore pelvico cronico, ascessi (lesioni che contengono pus) ed altri gravi problemi.
    Sintomi femminili: L'uretrite quasi non dà sintomi. Si scopre solo dal ginecologo e con un tampone cervicale. Il linfogranuloma è più riconoscibile, comporta ferite nella vagina e gonfiore i tutta la zona genitale.
    Sintomi Maschili: L'uretrite dà sintomi in una-tre settimane: per lo più perdite mattutine e fastidio a urinare. Il linfogranuloma si manifesta all'inizio con una piccola ulcerazione sul pene che scompare i 7-15 giorni. Dopo, le ghiandole dell'inguine cominciano a gonfiarsi, fanno male e possono addirittura arrivare a lacerare la pelle.
    I test da fare: L'infezione si scopre analizzando le perdite mattutine o il materiale purulento.
    Le Cure: Il medico di solito ordina di prendere antibiotici specifici per via orale e per almeno 15 giorni.
  • Condiloma Acuminato
    Causa: È una malattia altamente contagiosa a trasmissione sessuale causata da alcuni sottotipi del virus «Papilloma» che provoca escrescenze. Si sviluppa attraverso il contatto diretto cute-cute durante il sesso orale, genitale, o anale con un partner infetto.
    Sintomi femminili: Nella zona dell'ano e dei genitali si possono vedere escrescenze di varia grandezza di colore rosa, biancastro o bruno, e dalla superficie leggermente rugosa. Talvolta l'infezione può non dare sintomi: in tal caso la presenza dei virus si accerta solo con test specifici.
    Sintomi Maschili: L'incubazione può raggiungere gli otto mesi. I sintomi sono identici a quelli femminili.
    I test da fare: Quando le escrescenze non sono visibili bisogna fare il test all'acido-acetico (chiedere SEMPRE al medico). Poi va prelevato un piccolo campione di tessuto da analizzare per evidenziare un'eventuale anomalia cellulare.
    Le Cure: Piuttosto complicate perché si devono bruciare le escrescenze con il laser o con una soluzione speciale.
  • Gardnerella Vaginalis
    Causa: È un genere di batterio già presente nella flora batterica vaginale del 30% delle donne sane, tuttavia è responsabile di un numero considerevole di casi di vaginosi spesso legati all'aumentare della frequenza e della promiscuità sessuale. Questo perché lo sperma maschile abbassa il pH della vagina, creando condizioni ambientali favorevoli agli spermatozoi, ma anche ad alcuni batteri che normalmente non si riscontrano nella microflora vaginale della donna sana. La sua presenza nelle bambine è molto rara.
    Sintomi femminili: Nella gran parte dei soggetti colpiti la presenza del batterio è del tutto asintomatica. In altri casi si hanno abbondanti secrezioni bianco-grigiastre e maleodoranti.
    Sintomi Maschili: Nell'uomo, l'infezione si diffonde con difficoltà. In alcuni uomini, tuttavia, si manifestano infiammazione del prepuzio e del glande.
    I test da fare: La diagnosi è effettuata tramite tamponi vaginali oppure tramite «fishy odor test» (o test delle ammine), che valuta il particolare e caratteristico odore di pesce dal tampone prelevato.
    Le Cure: Il farmaco specifico per la terapia è il «Metronidazolo» prescritto SEMPRE sotto stretta visita medica.
  • Gonorrea (o Blenorragia, conosciuta anche come Scolo)
    Causa: Il «Neissera Gonorrhoeae» un batterio che si annida nelle ghiandole del canale del pene infiammando l'uretra (il canale dell'urina). La malattia si trasmette sessualmente.
    Sintomi femminili: I germi infiammano il collo dell'utero e, quindi, non è visibile. Solo se non curata l'infezione si allarga arrivando fino alla vagina. Di solito è asintomatica, ma può generare bruciore vaginale, perdite vaginali giallastre, minzioni frequenti, gonfiore delle parti genitali, rossore e prurito.
    Sintomi Maschili: Di solito si manifesta dopo un periodo di 2-7 giorni di incubazione. I primi sintomi sono abbondanti perdite di pus verdastro con dolore e bruciore quando si urina. Dopo 15 giorni i sintomi possono scomparire, ma solo perché l'infezione risale verso la prostata e i testicoli. I rischi che si corrono sono il restringimento del canale urinario, infiammazione della prostata e sterilità.
    I test da fare: In presenza di pus verde-giallastro, il dermatologo è in grado di risalire alla causa. Vanno però analizzate al microscopio le perdite.
    Le Cure: La terapia maggiormente utilizzata è la somministrazione di penicillina, in alternativa si possono usare antibiotici da iniettare via intramuscolo.
  • Herpes Simplex
    Causa: Un virus molto diffuso che può restare nascosto per anni e farsi vivo solo quando si è molto stressati.
    Sintomi femminili: L'Herpes può essere interno o esterno. Nel primo caso dà perdite biancastre; nel secondo, gonfiore, rossore e fastidioso prurito, con presenza di vescicole a grappolo.
    Sintomi Maschili: I primi sintomi possono comparire anche molti anni dopo il contagio. All'inizio si ha prurito i tutta la zona genitale. Dopo qualche ora compare arrossamento, bruciore intenso e vescicole a grappolo. Le ghiandole dell'inguine si gonfiano.
    I test da fare: Quando ci sono i primi sintomi, una visita dermatologica è sufficiente per la diagnosi.
    Le Cure: Se si diagnostica in poche ore, possono funzionare le compresse di Aciclovir. Altrimenti, l'infezione passa da sola in 10 giorni.
  • Prostatite
    Causa: Batteri come lo stafilococco causano l'infezione dell'uretra (il canale dell'urina) e possono colpire anche la prostata.
    Sintomi femminili: Poiché le donne sono sprovviste della ghiandola prostatica si tratta di una sindrome che colpisce esclusivamente il sesso maschile.
    Sintomi Maschili: I primi sintomi si manifestano dopo una settimana dal contagio, con perdite mattutine e fastidio a urinare. Se non curata, l'infezione dall'uretra può salire fino alla prostata determinando danni più gravi: dolore ai testicoli, perdite giallastre e talvolta presenza di sangue nello sperma.
    I test da fare: Basta una visita: se la prostata è gonfia e alla palpitazione esce pus, la diagnosi è quasi certa. Meglio però analizzare le perdite.
    Le Cure: A base di antibiotici da prendere per bocca per 15 giorni.
  • Sifilide
    Causa: Un batterio chiamato «Treponema Pallidum» che si presenta al microscopio come un piccolo filamento a forma di spirale. Contrariamente a quanto si crede, questa malattia è in costante aumento ancora oggi. Si trasmette principalmente per contatto sessuale o durante la gravidanza dalla madre al feto, tuttavia può essere trasmessa attraverso la trasfusione di sangue o emoderivati. Viceversa NON può essere trasmessa attraverso sedili WC, con l'uso di vasche idromassaggio, né con la condivisione di posate o indumenti.
    Sintomi femminili: Spesso i disturbi riguardano la vagina e quindi non sono visibili. Altre volte compare un nodulo sulle piccole o grandi labbra, intorno all'ano o intorno alla bocca.
    Sintomi Maschili: L'incubazione è di circa 4 settimane. Il primo sintomo è un nodulo rosso sul pene o intorno alla bocca, che poi si ulcera e fa uscire un liquido contagioso. Dopo, si ingrossano le ghiandole ai lati dell'inguine. Periodi di silenzio si alternano a segni sempre più gravi: col tempo, tutto l'organismo può star male.
    I test da fare: L'infezione è molto difficile da diagnosticare clinicamente. La conferma avviene attraverso analisi del sangue o grazie al controllo visivo diretto usando le analisi al microscopio. Gli esami del sangue sono usati più comunemente, in quanto più facili da eseguire.
    Le Cure: Iniezioni intramuscolari a base di derivati della penicillina.
  • Tricomonas
    Causa: Un protozoo (cioè un microrganismo costituito da una sola cellula) estremamente diffuso, la cui trasmissione avviene per via sessuale o durante la gravidanza.
    Sintomi femminili: Si hanno perdite schiumose e giallastre in'infiammazione delle piccole e grandi labbra e, talvolta, prurito e dolore a urinare
    Sintomi Maschili: L'incubazione va da 4 a 15 giorni. Si scatena un'infiammazione del canale dell'urina che provoca perdite e dolore. Spesso però possono anche non esserci disturbi. Se non viene curata bene, l'infiammazione risale fino alla prostata.
    I test da fare: Per individuare il protozoo responsabile è sufficiente fare delle analisi delle secrezioni al microscopio. Chiedere SEMPRE al medico.
    Le Cure: Bisogna prendere farmaci cosiddetti "anti-protozooari" (sono pillole) come il «Metronidazolo». Durante la gravidanza, per via del possibile pericolo, è preferito il clotrimazolo tramite uso topico (per via locale). La cura va seguita regolarmente per circa una settimana.
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