Poesie d'amore

Dicono che la mia
(di Eugenio Montale)

Dicono che la mia
sia una poesia d’inappartenenza.
ma s’era tua era di qualcuno:
di te che non sei più forma, ma essenza.
dicono che la poesia al suo culmine
magnifica il tutto in fuga,
negano che la testuggine
sia più veloce del fulmine.
Tu sola sapevi che il moto
non é diverso dalla stasi,
che il vuoto é il pieno e il sereno
è la più diffusa delle nubi.
Così meglio intendo il tuo lungo viaggio
imprigionata tra le bende e i gessi.
Eppure non mi dà riposo
sapere che in uno o in due noi siamo una sola cosa.

 

Salamandra
(di Piero Bigongiari)

 Il tuo occhio guarda nel fuoco
la visione brucia
un gelo nutre il seme della luce
nel ghiaccio, la banchisa
celeste si sfa.
Io non so quel che è stato
la terra si cretta, escono scorpioni
il ragno sale al centro della tela
il mare opina
che il sole esiste per tingersi di terra
sulle acque pensieroso.
Non oso, amore, non oso
chiamarti.
Appoggiata a una domanda non é una risposta
ma tutto l'amore del mondo
é una parola.

 

(di Leonardo Sinisgalli)

Si fatica per anni

a sciogliere i nodi,

a dare un’immagine

favolosa e una ciocca

illeggibile di segni perduti.

A sipario abbassato
(di Maria Luisa Spaziani)

Quando ti amavo sognavo i tuoi sogni.
ti guardavo le palpebre dormire,
le ciglia in lieve tremito.
Talvolta
é a sipario abbassato che si snoda
con inauditi attori e luminarie
- la meraviglia.

 

La pioggia è il tuo vestito
(di Corrado Govoni)

La pioggia è il tuo vestito.
Il fango è le tue scarpe.
La tua pezzuola è il vento.
ma il sole è il tuo sorriso e la tua bocca
e la notte dei fieni i tuoi capelli.
Ma il tuo sorriso e la tua calda pelle
é il fuoco della terra e delle stelle.

Io ti cerco
(di Steinn Steinarr)

Io ti cerco, tu cerchi un altro,
e infine si perde il nostro desiderio
nella distanza nelle giornate grigie
e non vedi una via verso la stessa meta.
Oh, tu ed io, che non ci siamo mai incontrati,
il mio cuore stanco di cos’era ed è.
Tu non mi desideri, e mi hai avuto per caso,
io non ho potuto averti, e ti ho persa.

 

Amore estivo
(di Hannes Pétursson)

Sono il vino e tu lo snello tralcio
sono la vite, mia amata.
Mi sono avvolto alla tue braccia e alle gambe
attorno al tuo corpo quest’estate.
Ero un vino giovane e aspro.
Ora è autunno
e dolce è la mia linfa.

Lontananza
(di Gyrdir Elíasson)

Quando entro di nuovo
nella stanza e 
guardo il letto
ricordo antichi
monti e case
e pascoli e 
non torneremo 
più lì insieme.