(di Pablo Neruda)

Io non ricordo a che età, né dove,

se nel grande, umido sud, o sulla temibile

costa, sotto il breve grido del gabbiano,

toccai una mano ed era la mano di Walt Whitman:

solcai la terra con i piedi nudi, andai sull'erba, 

sulla ferma rugiada di Walt Whitman.

Durante tutta la mia gioventù questa mano mi tenne compagnia

questa rugiada, sua fermezza di pino patriarcale,

la sua vastità di prateria, la sua missione di pace circolatoria.

Senza sdegnare i doni della terra né la copiosa

curva del capitello né l'iniziale purpurea della saggezza,

tu mi hai insegnato ad essere americano, hai sollevato

i miei occhi ai libri, verso il tesoro dei grani:

ampio nella chiarità nella pianura mi hai fatto vedere

l'alto monte tutelare 

- Attraverso echi sotterranei per me hai raccolto ogni cosa, 

tutto quel che è spuntato è stato da te raccolto galoppando nell'alfalfa,

cogliendo papaveri per me, visitando fiumi,

accudendo la sera alle cucine.

 Però non solo terra fu portata alla luce dalla tua vanga: 

hai dissotterrato l'uomo e lo schiavo umiliato con te, 

equilibrando la negra "dignità" della statura, camminò, 

conquistando allegria.

… … …

Nuovi anni crudeli nella tua terra, persecuzioni, lacrime, prigioni,

 armi avvelenate, e guerre colme d'ira, non hanno distrutto l'erba del tuo libro,

la fonte vitale della sua frescura. 

E, ahimè! chi ha assassinato Lincoln ora riposa sul suo letto,

hanno abbattuto il suo seggio di legno odoroso ed hanno eretto un trono

bruttato da sangue e sventura.

Però canta nelle stazioni suburbane la tua voce,

e sui moli vespertini, come acqua scura la tua parola.

Il tuo popolo bianco negro, popolo di poveri popolo semplice

come tutti i popoli, non dimentica la tua campana:

si riunisce cantando sotto la magnitudine della tua vita spaziosa.

Cammina tra i popoli con il tuo amore carezzando 

il puro crescere della fraternità sulla terra.


[Pablo Neruda: da Homenaje a Walt Whitman, Didier Tisdel Jaèn ed. University of Alabama Press, 1969, pp. 30-32; trad. di Biancamaria Tedeschini Lalli]

 

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