Poeti Emergenti

 

Urlare
( di Giusy)

Urlare su un colle disperso nel buio
ove l’eco dei nostri passi risuona lenta
nell’aria soffusa della notte
è come pretendere di mutare una persona
per la quale ormai non c’è più scampo.

Un sorso di vita
( di Giusy)

Lei ce l’ ha fatta ad uscire da questo mondo boia
ha avuto la forza di confessare
ciò che le affliggeva il cuore e, peggio ancora, l’anima.
Ora non sa chi resterà in ombra
ma ben sa che vincerà l’amore
quell’amore che ognuno ha dentro
ma pochi san trovare le parole
per ridere e morire in un sorso di vita.

 

Pensiero
( di Giusy)

Negli occhi vedo il deserto
Nel cuore sento la vita !

 

 

 

Light my way
( di Giusy)

Uno spiraglio di luce nel buio
illumina il selciato
e rende più agile il nostro cammino
sul freddo pendio di un colle
verso il ripido sentiero della speranza.

 

Osservazione
( di Giusy) 

Il bene ed il male
che ci vengono offerti dalla vita
divengono ogni giorno sempre più una routine.
Vorremmo liberarci di entrambi:
il troppo bene soffoca, la troppa indifferenza scoccia.
Ma riesce difficile rinunciare
a questi piccoli e talvolta inutili attimi di vita.
E ci ritroviamo a subire e a soffrire
osservando una capra sotto una pianta di ulivi
nell’orribile silenzio che preclude alla pazzia.

 

 

Non ti avrò
( di Giusy)

Mi siederai di fianco
forse mi guarderai
ti stringerò la mano
e gioirò per un tuo sorriso.

E quando ti allontanerai
cercherò il tuo volto tra la folla anonima.

Ma non ti avrò.

Mi sorbirò i tuoi silenzi
sopporterò il tuo malumore
criticherai il mio isterismo

Ma non ti avrò.

Asciugherai le mie lacrime
mi stringerai quando ti verrò a cercare
carpirò la tua parte migliore

Ma non ti avrò!

Quello che sento
frammenti di cristallo s’infrangono su scaglie di marmo.
è la fine di un’intesa.

La figlia delle tenebre non è riuscita
a stabilire un’intesa con l’egocentrico uomo solare.
scindere il pubblico dal privato è tipico dell’egoista
e non mi appartiene.

Uomo solare
resterò fuori da te
perché è quello che sento.

 

 

  Danger on the road
( di Giusy) 

Me ne sto appollaiata sul ciglio della strada
jeans sdruciti, zaino in spalla,
cicca in mano
ho intenzione di andar lontano.

Scruto attraverso i rami di un folto cespuglio
i movimenti di colui che col pensiero
vorrebbe offrirmi terra, mare, cielo
e con essi le stelle.

Non vi è cosa più nauseante
che avvertirlo come un estraneo
accorgersi di non avere più nulla da dirgli
rendersi conto che non è una costante
e che magari stai bene anche senza.

C’è un pericolo sull’asfalto
la strada ha il sapore delle sue prese in giro,
dei suoi tentennamenti,
del suo infantilismo.

Ed il sole, come da contorno,
si diverte a stordire l’occhio dei vagabondi.

Mi giro e mi rigiro, e lui è sempre lì
come da copione.

Si riversano nell’aria feconda
i fiumi e le polveri che un tempo mi davano relax
poi d’un colpo mi accorgo
che in mano ho solo un pugno di mosche
il mio compagno di viaggio è il silenzio,
il mio pane sono i suoi perché.

E mi ritrovo a vegetare, stesa su un masso,
pensando che viver così non posso.

Una macchina si accosta sul ciglio della strada
e vagabonda salgo, forse per prima volta,
verso fuochi di vittoria e non più di paglia.

Una farfalla mi si posa sulla spalla.

C’è pericolo sulla strada!

Forse è solo la sua immaturità,
o forse è solo il grido del silenzio.

Abbandono quel luogo sinistro, e percorro la strada brulicante.

 

 Danger I could... but I can't
( di Giusy) 

Ode to a chicken-hearted boy

I could say to you: “Come and have dinner with me tonight !”
I could tell you of me
You could tell me of you
But just for a little bit.

We could even be here
Silent and breathless
Lightened by the rays of a pale moon.

I could kiss you in the elevator
Or lay down with you, in your bed, saying: “Love me, that’s right, since tonight there are no limits”.

We could make love from dawn to dusk.

I could ... but I can’t.

So many nights have I spent restless
waitin’ for an answer that has never come.
And even now that I am in my room and pretend to study
storms crowd together in my mind (the war is in my head).

 I’ve tried to analise you at any rate
And now I can say that you’re like a drop of water in the desert 

Well, we two are one since I am more or less the same.
And that’s really ironic, don’t you think?  

You see, now I am not scared anymore
of keepin’in touch with you
but it hasn’t been easy for me
to see you again
Light as a butterfly that flies from flower to flower.

By Jove ! You are so impassive!
Or it’s just a screen, isn’t it?  

However, I keep on thinking
that sometimes it’s useless to talk to you
because you are never frank altogether in your remarks
–particularly those on love.

As far as I am concerned
nowadays I have changed my life
searchin’ for a safer harbour.

Nevertheless, I can’t help thinking
that we will meet again 
since a great flame is burning under your ash.