Osservazione ( di Giusy)
Il
bene ed il male che ci vengono offerti dalla vita divengono ogni giorno sempre più una routine. Vorremmo
liberarci di entrambi: il troppo bene soffoca, la troppa indifferenza scoccia. Ma
riesce difficile rinunciare a
questi piccoli e talvolta inutili attimi di vita. E
ci ritroviamo a subire e a soffrire osservando
una capra sotto una pianta di ulivi nell’orribile
silenzio che preclude alla pazzia.
Non ti avrò ( di
Giusy)
Mi
siederai di fianco forse mi guarderai ti
stringerò la mano e gioirò per un tuo sorriso.
E
quando ti allontanerai cercherò
il tuo volto tra la folla anonima.
Ma
non ti avrò.
Mi sorbirò i tuoi silenzi sopporterò
il tuo malumore criticherai il mio isterismo
Ma
non ti avrò.
Asciugherai le mie lacrime mi
stringerai quando ti verrò a cercare carpirò
la tua parte migliore
Ma
non ti avrò!
Quello che sento frammenti di cristallo s’infrangono su scaglie di marmo. è
la fine di un’intesa.
La figlia delle tenebre non è riuscita a
stabilire un’intesa con l’egocentrico uomo solare. scindere
il pubblico dal privato è tipico dell’egoista e
non mi appartiene.
Uomo solare resterò
fuori da te perché
è quello che sento.
|
Danger on
the road ( di Giusy)
Me
ne sto appollaiata sul ciglio della strada jeans
sdruciti, zaino in spalla, cicca in mano ho
intenzione di andar lontano.
Scruto attraverso i rami di un folto cespuglio i movimenti di colui che col pensiero vorrebbe
offrirmi terra, mare, cielo e
con essi le stelle.
Non vi è cosa più nauseante che avvertirlo come un estraneo accorgersi di non avere più nulla da dirgli
rendersi conto che non è una costante e che magari stai bene anche senza.
C’è
un pericolo sull’asfalto la strada ha il sapore delle sue prese in giro, dei
suoi tentennamenti, del suo infantilismo.
Ed il sole, come da contorno, si
diverte a stordire l’occhio dei vagabondi.
Mi
giro e mi rigiro, e lui è sempre lì come
da copione.
Si
riversano nell’aria feconda i fiumi e le polveri che un tempo mi davano relax poi
d’un colpo mi accorgo che in mano ho solo un pugno di mosche il
mio compagno di viaggio è il silenzio, il
mio pane sono i suoi perché.
E
mi ritrovo a vegetare, stesa su un masso, pensando
che viver così non posso.
Una
macchina si accosta sul ciglio della strada e vagabonda salgo, forse per prima volta, verso
fuochi di vittoria e non più di paglia.
Una
farfalla mi si posa sulla spalla.
C’è
pericolo sulla strada!
Forse
è solo la sua immaturità, o
forse è solo il grido del silenzio.
Abbandono
quel luogo sinistro, e percorro la strada brulicante.
|
Danger
I could... but I can't ( di Giusy)
Ode to a
chicken-hearted boy
I
could say to you: “Come and have dinner with me tonight !” I could
tell you of me You could tell me of you But just for a little bit.
We
could even be here Silent and breathless Lightened by the rays of a
pale moon.
I
could kiss you in the elevator Or lay down with you, in your bed,
saying: “Love me, that’s right, since tonight there are no limits”.
We
could make love from dawn to dusk.
I
could ... but I can’t.
So
many nights have I spent restless
waitin’ for an answer that has never come.
And even now that I am in my room and pretend to study
storms crowd together in my mind (the war is in my head).
I’ve
tried to analise you at any rate And now I can say that you’re like a
drop of water in the desert
Well,
we two are one since I am more or less the same. And that’s really
ironic, don’t you think?
You
see, now I am not scared anymore of keepin’in touch with you
but
it hasn’t been easy for me
to
see you again Light
as a butterfly that flies from flower to flower.
By
Jove ! You are so impassive! Or it’s just a screen, isn’t it?
However,
I keep on thinking that sometimes it’s useless to talk to you
because
you are never frank altogether in your remarks
–particularly
those on love.
As
far as I am concerned nowadays I have changed my life searchin’
for a safer harbour.
Nevertheless,
I can’t help thinking
that we will meet again since
a great flame is burning under your ash.
|