Venere
(di Massimo De Vita)
Oh Venere che
il mio cor rapisce,
bella, sensibile, saggia d’ umiltà,
sei tutto quel che i miei occhi stupisce
senza finzione ma splendida realtà.
Davanti a te ogni rosa perisce:
troppi i complessi d’ inferiorità;
in un batter d’ occhio sfiorisce
davanti a così tanta beltà.
Sarà per ogni tuo sguardo
che il mio cuor s’ entusiasma,
anche se son triste, anche se piove.
Sarà per questo mal destin beffardo,
brutal già m’ annuncia come un sisma,
che nessun sentimento a me ti muove.
Metro :ABAB ABAB CDE CDE
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Bellissima
(di Massimo De Vita)
Bellissima che
ti bagni nel mare,
tra l'acqua, il sole e le fioche onde;
mentre il tuo profumo l'aria diffonde,
sirena a te io sto ad ammirare.
Esci dall'acqua e rimango a guardare
il moto soave come mi sorprende;
il sole del tuo splendor si arrende
e il vento ti sta ad accarezzare.
La tua voce: musicali rintocchi;
suonan le parole; ma che bel viso,
che capelli, che gran lucenti occhi
e poi l'apoteosi: il tuo bel sorriso.
Mentre ti ammiro qui al mio posto,
sogno come l' amor mi sia corrisposto.
Metro: sonetto ABBA ABBA CDC DEE
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L’ignoranza
(di Massimo De Vita)
Chi è ricco
d’ignoranza
è avaro di benevolenza;
ignora la propria coscienza
e perciò si attacca alla speranza.
Solo chi conosce ogni scienza
è degno d’altrui riconoscenza;
sfrutta la sua sapienza
in ogni benevola circostanza.
Chi conosce il passato
di popoli, luoghi o cose banali,
del suo carattere ne fa guadagnare
e non solo per essere acculturato,
ma ci si crea degli ideali
che realizza nel dire e nel fare.
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