Zoser, Djoser o Netjerkhet: Secondo re (2700 a.C.) della III Dinastia regnò per circa 29 anni. Nei primi anni del suo regno ci furono grossi cambiamenti: dapprima trasferì il governo da Tanis a Menfi, che divenne la capitale dell'Alto e del Basso Egitto, poi si impadronì del potere sacerdotale facendo sì che il culto del dio Sole diventasse il culto del Faraone.
La sua opera maggiore fu la piramide a terrazze a Saqqara, che si innalza ancora con i suoi 70 m. di altezza circondata di palme cariche di datteri maturi. Imhotep, l'abile visir oltre che architetto del re Zoser venerato anche dai Greci per le sue conoscenze religiose, mediche, filosofiche e architettoniche, costruì la tomba del suo sovrano 4600 anni orsono e la completò in un arco di tempo di circa vent'anni. Imhotep cominciò la costruzione della tomba scavando un cunicolo che affondava nel terreno roccioso per oltre 30 m. e sopra vi pose una struttura di pietra squadrata, quella che gli egiziani chiamano Mastaba, dal nome della tradizionale panca che abitualmente viene collocata di fronte all'ingresso di tutte le loro case. Zoser però non era ancora soddisfatto della sua tomba e allora il sollecito visir allargò la base della mastaba aggiungendovi via via altre mastaba più piccole; realizzò così una struttura a gradini tutta con blocchi di pietra tagliata anziché coi tradizionali mattoni cotti al sole. L'opera risultò la prima grande piramide in pietra dell'Egitto, anzi del mondo. Imhotep la rivestì di pietra bianca e la circondò di un complesso di edifici dedicati al culto che sono stati restaurati di recente.